Libri di viaggi e viaggiatori tra Ottocento e Novecento


«Il mondo è un libro e chi non viaggia ne legge solo una pagina.»

                                                                             -Sant'Agostino.

 

L'Ottocento è considerato l'età del viaggio e dei viaggi compiuti principalmente dalle élite per completare la propria formazione culturale. I libri proposti sul tema del viaggio compiuto tra fine Ottocento e primi del Novecento descrivono i viaggi compiuti da scrittori e personaggi noti in luoghi lontani.

Tra questi il Viaggio in Russia di  Lewis Carroll che attraversa l'Europa per recarsi a Mosca e a Pietroburgo annotando i disagi e i piaceri del viaggio, curiosità incidenti, il Viaggio a Samoa di Marcel Schwob, compiuto nel 1901, testimonia della spasmodica ricerca di esotismo che contagiò gli intellettuali francesi nel periodo a cavallo dei due secoli: da Loti a Gauguin, da Flaubert a Gautier, tutti percorsero le strade o le rotte del vicino o dell’estremo Oriente. Anche Schwob, come gli altri europei che viaggiavano verso oriente negli stessi anni, è alla ricerca di un mondo nuovo e incontaminato che lo rigeneri dal frastuono europeo e dal fardello della civiltà; il Viaggio di un professore tedesco all’Eldorado di Boltzmann Ludwig: alla fine dell’Ottocento, il fisico tedesco Ludwig Boltzmann (1844 – 1906) fu ospite, per un ciclo di lezioni, dell’Università di Berkeley, in California. Da questo viaggio trasse lo spunto per un piacevolissimo resoconto, che si caratterizza soprattutto per la felice commistione di ammirazione e di ironia.

Vastità degli orizzonti naturali, grandiosità architettoniche e urbanistiche, opulenza delle condizioni di vita, ricchezza delle istituzioni scientifiche: inevitabilmente e quasi di necessità il discorso scivola, più o meno esplicitamente, sul confronto tra vecchio e nuovo mondo.
Così lo sguardo di Boltzmann diventa lo sguardo emblematico dell’europeo sugli Stati Uniti, di cui rileva soprattutto contraddizioni e ingenuità, presunzioni e grandi prospettive; il Viaggio nel sud della Francia e nel Nord d'Italia di  Thomas Jefferson: nel 1787, Jefferson lascia Parigi, dove si trova come ambasciatore, e inizia un breve viaggio che lo porta fino in Italia. Pur essendo questa una meta tradizionale dei viaggiatori del tempo, Jefferson non viene alla ricerca di antichità romane o di ricordi classici: il suo interesse è tutto rivolto alle tecniche agrarie e alle attività economiche. Si interessa della produzione del parmigiano, gusta i vini italiani e studia la coltura del riso, arrivando anche a contrabbandarne un intero sacco, nella speranza di poter portare in America le sementi di questo prodotto così richiesto. Un testo che mette in evidenza la pragmatica mentalità americana, così lontana dal gusto estetizzante dei viaggiatori europei dell’epoca; il libro Yasmina e altre novelle algerine di Isabelle Eberhardt.  Il Maghreb e il deserto hanno per l’autrice un'attrazione potente, gli uomini che incontra in questi soggiorni e i luoghi che attraversa negli spostamenti diventano con naturalezza e semplicità i soggetti dei suoi racconti. Emerge così l'immagine di un mondo che affascina e seduce, un mondo, quello arabo, che raramente abbiamo trovato descritto con tanta partecipazione e coinvolgimento; il Viaggio in Egitto di  Gustave Flaubert : nell’ottobre del 1849, Gustave Flaubert (1821-1880) insieme all’amico Maxime Du Camp, parte per un viaggio in Oriente che lo porterà in Egitto, in Palestina, in Asia Minore, a Costantinopoli, in Grecia e in Italia: un lungo itinerario che per i primi otto mesi vedrà Flaubert risalire il Nilo fino alla Nubia. Da questa esperienza eccezionale, Flaubert ha riportato una fitta serie di appunti e di note, da cui intendeva trarre materiale per un romanzo che non scrisse mai. Gli appunti, trascritti e almeno per la parte egiziana rielaborati da Flaubert stesso, costituiscono il testo di questo “Viaggio in Egitto”, che rappresenta la testimonianza di un viaggio a ritroso nella memoria che gli farà ricercare le forme e le immagini di un mondo favoloso, a lungo vagheggiato, che si inquadra nella visione romantica dell’Oriente;il libro I profumi dei viaggi di Rudyard Kiplingper l’autore il viaggio è un’esperienza profonda e coinvolgente, viaggiare significa conoscere paesi e luoghi e ogni paese è diverso e ogni luogo ha un profumo diverso. Viaggiare significa entrare in paesi gustandone i profumi e gli aromi, i caratteri che lo fanno unico, diverso da tutti gli altri. Ma, secondo Kipling, si viaggia troppo veloci: il treno ci impedisce di assaporare il gusto di un paese nuovo e presto sarà anche peggio, si viaggerà ancora più veloci, e si capirà ancora meno; il libro Immaginari. Tre racconti cinesi di Victor Sagalen: appena giunto in Cina, nel 1909, Victor Segalen intraprende un avventuroso tour delle province dello Shanxi, dello Shaanxi e del Sichuan, per poi imbarcarsi su una giunca lungo lo Yangtze (il Fiume Azzurro) fino a Shanghai. Da questo viaggio trae innumerevoli spunti per progetti letterari sulla Cina, primi tra tutti i tre scritti qui raccolti: La testa, La sede dell’anima e Un grande fiume.

Buona lettura!

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