La prova di fatto che il dogma dell’immacolata non può essere difeso o l’innocenza dei preti scomunicati di Pavia


 

Papa Pio IX l'8 dicembre 1854 con la bolla Ineffabilis Deus, fu la proclamò il dogma dell’Immacolata Concezione, secondo il quale Maria, madre di Gesù, è stata esentata, sin dal suo concepimento, dal peccato originale. Questa verità di fede si affermava dopo secoli di feroci dispute teologiche. Alcune delle più alte cariche ecclesiastiche tra le quali il  vescovo di Perugia Monsignor Gioacchino Pecci,  successore di Pio IX con il   nome di Leone XIII, si dichiarò contrario alla proclamazione del dogma.

Nel 1855 quattro sacerdoti pavesi   Alfonso Tenca Giuseppe Parone, Luigi Aquaroni e Giuseppe Grignani, si schierarono apertamente contro il dogma dell’Immacolata Concezione proclamato l’anno prima da Pio IX con la bolla “Ineffabilis Deus”,.  Si apre così una disputa che per vent'anni agita la Chiesa pavese. Il vescovo Ramazzotti cerca di far cambiare idea ai dissidenti con benevolenza, ma trovandoli irremovibili prima li sospende "a divinis", poi li scomunica (1857). 

*Per approfondimenti si veda “P. Magnani, L’insegnamento teologico a Pavia sotto l’episcopato di Monsignor Tosi, Bollettino della Società Pavese di Storia Patria, 70-71 (1970-1971), 151.


 

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