Antonio Ferrara, Harry

Antonio Ferrara, Harry

“Da piccolo non riuscivano a tenermi. Mio padre mi correva dietro per tutto il cortile, mia madre m’inseguiva con la scopa in mano e, quando mi beccavano, mi chiudevano sempre nel pollaio. Cioè mio padre mi rinchiudeva. Ma io ogni volta scappavo, e quando venivano a cercarmi nel pollaio c’erano solo le galline. Scappavo da ogni posto: dall’armadio, dal gabinetto, dal ripostiglio, dalla legnaia. Quando mio padre mi chiudeva da qualche parte, i miei fratelli accorrevano e si mettevano a contare: non arrivavano a cento che ero già saltato fuori”.

Così inizia la storia di Harry, raccontata da lui stesso, che decise di fare della propria abilità di fuggire un lavoro diventando il famoso Houdini, il più grande illusionista di tuti i tempi, capace di liberarsi da manette, catene, corde e camicie di forza, casse di ferro piene d’acqua, spesso penzolando da una corda o immerso in acque gelide. Una carriera strepitosa quella di Houdini che si esibì non solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa e perfino in Russia riscuotendo sempre grande successo. Harry non si considerava un mago, diceva chiaramente che i suoi erano trucchi non magie e, nel corso della sua vita, s’impegnò a smascherare gli imbroglioni. “Mi facevano girare le scatole, i ciarlatani: facevano credere alla gente che uno può fare anche i miracoli. Invece, proprio perché uno, nella vita, i miracoli non li può fare – si sa - , allora quello che può fare deve farlo, deve proprio farlo, ecco, altrimenti è proprio un bel vigliacco”. Amava mettere alla prova se stesso per sentirsi vivo e libero, per incantare le persone, per farle felici. “Alla gente piaceva avere paura. La gente adorava la paura. E la paura io gliela regalavo, gliela servivo su un piatto d’argento: li facevo sentire prima prigionieri e dopo liberi, e loro mi erano grati, perché ogni volta ricordavo loro che la vita era bella, ragazzi, bella da morire, e che loro avevano una cosa preziosa come la libertà: se volevano potevano andare a spasso, baciare la moglie o andare al mare”.

Attraverso la lettura di questa accattivante biografia, scritta con un linguaggio spiritoso e semplice, non si può fare a meno di amare Harry, un po’ sbruffone ed egocentrico ma anche tenero, puro e simpatico, eterno bambino, che fin da piccolo ha seguito il proprio cuore e ha realizzato i propri sogni, diventando, per questo, un uomo felice e soddisfatto della vita.

Consigliato a ragazzi e ragazze dai 10 anni in su.

Antonella Dal Grande

[Antonio Ferrara, Harry, Einaudi Ragazzi, 2016]


Antonella Dal Grande, Laureata in Scienze Politiche all'Università la Sapienza di Roma, attualmente lavora presso il Ministero della Pubblica Istruzione. Collabora da anni con le biblioteche, in particolare con la Biblioteca Bonetta di Pavia, nell'organizzazione di eventi per la promozione del libro e la lettura.

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